• 01

Sicurezza di un sistema fumario

La sicurezza di un sistema funzionale e la pericolosità di un sistema inefficiente

Oggi purtroppo, assistiamo ancora ad incidenti spesso mortali causati da avvelenamento da monossido di carbonio infatti, la pericolosità degli impianti a gas nel settore domestico, non è che in minima parte dovuta alla infiammabilità del gas combustibile, quanto alla formazione di ossido di carbonio (CO) e in particolare della sua accidentale fuga e ristagno nei locali abitati. L’ossido di carbonio è un gas assolutamente inodore ed è quindi estremamente inavvertibile e conseguentemente subdolo proprio quando è frammisto ad altri gas, come appunto quelli prodotti dalla combustione. Soggetti che hanno avuto perdita di coscienza prolungate dopo esposizioni all’ossido di carbonio possono subire lesioni di carattere permanente: frequentemente si tratta di lesioni del sistema nervoso, che possono anche interessare l’apparato cardiovascolare o di altri organi. La più comune conseguenza dell’avvelenamento da ossido di carbonio è la sindrome basale gangliare per danno al tessuto encefalico da anossiemia (deficienza nell’organismo di ossigeno respiratorio).

01Il diagramma di Hartridge evidenzia che una persona adulta sviene e rischia di entrare in coma nel caso in cui rimanga esposta per un'ora in un ambiente contenente ossido di carbonio in misura di 0.1%. Se l'esposizione nel medesimo ambiente perdurasse per un'altra ora, si arriverebbe certamente alla morte.
Una percentuale di ossido di carbonio dello 0.5% provoca la morte in 5¸6 minuti. La tossicità dell' ossido di carbonio è dovuta al fatto che esso ha una forte capacità di combinarsi con l'emoglobina del sangue molto più alta rispetto a quella dell'ossigeno. La combinazione tra il CO e l'emoglobina dei

globuli rossi dà luogo alla carbossiemoglobina. Come noto, l’emoglobina è responsabile del trasporto dell’ossigeno nel sangue durante la respirazione: la combinazione della stessa con l’ossido di carbonio ne inibisce la funzione principale.Per avere un riferimento, il CO ha una capacità di combinarsi con l’emoglobina 230 volte superiore a quella dell’ossigeno.
Apparentemente addormentata in un tranquillo sonno, la persona intossicata presenta un bel colorito roseo e labbra con acceso colore rosso: nessun sintomo lascia dunque presagire il grave rischio che corre. Al contrario, per salvarla, occorrono interventi tempestivi: deve essere immediatamente trasportata all'esterno del locale provvedendo a chiamare gli opportuni soccorsi medici . E' bene però sottolineare che, in questo caso, anche il soccorritore deve immediatamente premunirsi dal rischio di intossicazione, aereando tempestivamente il locale infestato dal monossido, tamponando le vie respiratorie con un fazzoletto umido e respirando frequentemente aria fresca non contaminata.

La seguente tabella, illustra la sintomatologia umana in funzione della percentuale di CO presente nel sangue:

Percentuale di CO nel sangue Sintomi
0-10% Di solito non avvertiti, scambiati per un malessere generico
10-20% Mal di testa, affanno, dolore al petto
20-30% Emicrania pulsante, nausea, vomito, affaticamento, poca concentrazione
30-40% Vertigini, affaticamento, processi mentali indeboliti
40-50% Respiro rapido, battito cardiaco accelerato, vertigini, stato confusionale
50-60% Insufficienza respiratoria, collasso, convulsioni e coma
60-70% Insufficienza respiratoria, pressione del sangue bassa e coma
oltre 70% Coma, rapidamente fatale

Da un punto di vista chimico, nella reazione di combustione, la formazione dell'ossido di carbonio avviene secondo il seguente criterio:

L'ossido di carbonio, trae origine da combustioni che avvengono in modo incompleto, ossia in difetto di ossigeno

esempio di reazione di combustione del gas metano completa teorica (stechiometrica)
CH4 + 2O2 è CO2 + 2H2O + CALORE

esempio di reazione di combustione del gas metano incompleta con formazione di ossido di carbonio
2CH4 + 3O2 è 2CO + 4H2O + CALORE

Le cause fondamentali riguardano principalmente due fattori:

apertura di ventilazione assente o sottodimensionata (il dimensionamento dell'apertura di ventilazione il cui scopo è quello di consentire l'afflusso del corretto quantitativo d'aria comburente, deve essere correttamente eseguito).
ostruzione sul sistema di scarico dei prodotti della combustione.

La mancata espulsione dei prodotti della combustione, sia per ostruzione che per errato dimensionamento del sistema di scarico, può causare difficoltà nell'afflusso dell'aria comburente. In particolare, è di fondamentale importanza soffermarsi sul sistema di evacuazione dei prodotti della combustione, sottolineando che in qualsiasi condizione (tranne che per brevissimi periodi di transitorio) non dovrà manifestarsi alcun fenomeno di ritorno fumi in ambiente (rigurgito); perché ciò non avvenga, come già puntualizzato, le caratteristiche del sistema (aperture di ventilazione, apparecchio, camino o canna fumaria ) dovranno essere tali da consentire, nel caso di tiraggio naturale la formazione di una adeguata depressione all'interno del canale da fumo e del camino/canna fumaria, nel caso di tiraggio forzato una adeguata depressione nel camino/canna fumaria.
Risulta quindi sostanziale operare con estremo rigore in tutti gli interventi nell'impianto termico anche quelli che apparentemente possono apparire ordinari; indipendentemente dalla natura dell'intervento, il controllo dell'idoneità delle aperture di ventilazione e del sistema di scarico dei prodotti della combustione, deve essere sempre eseguito.
Si deve inoltre essere consapevoli della responsabilità che viene correlata all'Installatore Termoidraulico dalla legge 5/3/1990 n.46 e dal DPR 6/12/1991 n.447. Anche la semplice sostituzione di un apparecchio a gas con un altro di caratteristiche identiche, comporta l'assunzione di responsabilità civili e penali circa la regolarità del sistema di ventilazione e di scarico dei fumi.

INCIDENTI DA GAS COMBUSTIBILE DELL'ANNO 2008 - COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO ITALIANO GAS – CIG

Milano, 10 giugno 2009

Il presente comunicato stampa del Comitato Italiano Gas - CIG è rilasciato in occasione della presentazione della "Statistica incidenti da gas combustibile 2008", nell'ambito del "Forum Italiano Sicurezza Gas 2009".

La Statistica incidenti da gas combustibile elaborata dal CIG sin dal 1988, ha assunto la veste giuridica attuale in forza delle disposizioni dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, di cui alle deliberazioni 236/00, 168/04 e 120/08, che hanno confermato il ruolo istituzionale del CIG per l'elaborazione di detta statistica.

ANDAMENTO DEGLI INCIDENTI NELL'ANNO 2008

La statistica incidenti da gas combustibile per l'anno 2008, fa registrare un lieve incremento nei valori assoluti rispetto all'anno precedente.

In particolare:

• Gli incidenti da gas combustibile relativi al gas distribuito per canalizzazioni hanno fatto registrare un incremento;

• gli incidenti da gas combustibile relativi a gas di petrolio liquefatto (GPL) distribuito in bombole hanno invece fatto registrare un leggero calo rispetto all'anno precedente;

• non sono stati registrati incidenti relativi al gas di petrolio liquefatto (GPL) distribuito in piccoli serbatoi;

• gli utenti (clienti finali civili) del gas naturale sono stati nell'anno 19.500.000 e quelli del GPL 7.700.000.

In totale 27.300.000 utenze domestiche sono risultate interessate all'utilizzo di gas combustibili per riscaldamento, per produzione di acqua calda sanitaria e per cottura di cibi.

I dati del 2008, nella distribuzione del gas canalizzato per usi civili, hanno fatto rilevare 175 incidenti, dei quali 16 mortali che hanno causato 19 decessi. Gli infortunati sono stati 374. Per il GPL distribuito in bombole, sono stati rilevati 142 incidenti, dei quali 19 mortali che hanno causato 24 decessi. Gli infortunati sono stati 145.

Gli "atti volontari", cioè le azioni "volontarie" di impiego dei gas combustibili per fini dannosi, con lo scopo di provocare deliberatamente danni a cose e/o a persone, distinti in incidenti dovuti a suicidi e tentati suicidi e incidenti dovuti ad atti dolosi, hanno avuto il seguente andamento:

INCIDENTI DOVUTI A SUICIDI O TENTATI SUICIDI

Relativamente al gas naturale distribuito per canalizzazioni si sono verificati 21 incidenti causati da suicidi o tentati suicidi, con 7 deceduti e 14 infortunati mentre per il gas in bombole sono stati rilevati 8 incidenti con 2 deceduti e 5 infortunati.

INCIDENTI DOVUTI AD ATTI DOLOSI

Relativamente al gas naturale distribuito per canalizzazioni ci sono stati 6 incidenti provocati da atti dolosi, mentre per il gas in bombole si sono registrati 6 incidenti provocati da atti dolosi.

INCIDENTI DA CORTO CIRCUITO ELETTRICO

Relativamente al gas canalizzato sono stati provocati da corto circuito 9 incidenti, con 2 infortunati e nessun deceduto. I 9 incidenti sono relativi ad impianti alimentati a gas naturale. Per il gas in bombole si è registrato 1 incidente, senza infortunati né deceduti.

IMPATTO DEL FATTORE CLIMATICO

L'impatto del fattore climatico, come in passato ha avuto i più rilevanti effetti nei mesi dell'anno più freddi. Riportiamo di seguito i dati riassuntivi che tengono conto di tale parametro.

GAS CANALIZZATO

Nei primi tre mesi del 2008 (gennaio/febbraio/marzo) si sono verificati 64 incidenti (il 36% degli incidenti dell'intero anno) di cui 4 mortali (il 25%), con 160 persone infortunate (il 42%) e 5 decedute (27%); negli ultimi due mesi (novembre/dicembre) si sono verificati 57 incidenti (il 33%), di cui 4 mortali (il 25%),129 infortunati (il 35%) e 5 deceduti (il 27%). Nei mesi da aprile ad ottobre si sono invece verificati 54 incidenti (il 31%)degli incidenti annuali) di cui 8 mortali (il50%), con 85 persone infortunate (il 23%) e 9 persone decedute (il48%).

GAS IN BOMBOLE

Nei primi tre mesi del 2008 (gennaio-febbraio-marzo), si sonoverificati 37 incidenti (il 26% degli incidenti annuali) di cui 7mortali (il 37%), con 42 persone infortunate (il 29%) e 9 deceduti(il 38%); mentre negli ultimi due mesi (novembre- dicembre), 40incidenti (il 28 %), di cui 4 mortali (il 21%), 46 infortunati (il32%) e 5 deceduti (il 21%).Nei mesi da aprile ad ottobre si sono verificati 65 incidenti (il46%) degli incidenti annuali di cui 8 mortali (il 42%), con 57persone infortunate (il 39%)e 10 persone decedute (il 41%).

CAUSE DEGLI INCIDENTI

Si riportano di seguito i dati riassuntivi riferiti alle causedegli incidenti:

GAS CANALIZZATO

La principale causa degli incidenti (39,4%) è stata attribuitaall'insufficiente ricambio d'aria inteso sia come insufficienteaerazione e/o ventilazione, sia come sistema di evacuazione deiprodotti della combustione non idoneo o mancante, questa è stataanche la causa principale dei decessi (47,4%).La carenza di manutenzione è stata la seconda causa di incidentiprovocandone il 17,7% e il 10,5% dei decessi.L'utilizzo improprio (non lecito) degli apparecchi a gas da partedel cliente finale (disattenzione, utilizzo irregolare, erratamanovra) ha causato il 10,9% degli incidenti.L'utilizzo di apparecchi/materiali difettosi e/o obsolescenti èstata la causa del 7,4% degli incidenti e del 5,3% dei decessi.Gli interventi esterni hanno causato il 6,9 % degli incidenti.Il 6,3% degli incidenti è stato provocato dall'installazione nonconforme.

Non è stato possibile accertare la causa per il 11,4% degliincidenti ed il 36,8% dei decessi.

GAS IN BOMBOLE

La principale causa degli incidenti (35,9%) è dovuta alla carenzadi manutenzione che ha causato il 12,5% dei decessi.La disattenzione insieme all'uso scorretto o errata manovra hacausato il 28,2% degli incidenti e il 16,7% dei deceduti.L'insufficiente ricambio d'aria ha causato il 6,3% degli incidentie il 8,3% dei deceduti.L'utilizzo di apparecchi/materiali difettosi e/o obsolescenti èstata la causa del 8,5% degli incidenti e del 4,2% dei deceduti.Lo 0,7% degli incidenti è stato provocato dall'installazione nonconforme con l'8,3% dei deceduti.Lo 0,7% degli incidenti è stato causato da interventi esterni.

Non è stato possibile accertare la causa per il 19,7% degli incidenti ed il 50% dei decessi.

ALCUNE RIFLESSIONI SULLE CAUSE DEGLI INCIDENTI

I fattori di accadimento più ricorrenti non presentano variazioni rispetto alle rilevazioni degli anni precedenti. Essi vengono confermati come:• inefficienza delle canne fumarie, dei camini e dei canali da fumo;• non idonea (o mancante) ventilazione dei locali d'installazione;

• stato di manutenzione carente degli apparecchi di utilizzazione con riferimento ai parametri specifici stabiliti dalle disposizioni legislative/normative vigenti;

• inidoneità dei locali di installazione degli apparecchi utilizzatori.

L'elemento che continua primeggiare con costante e preoccupante pericolosità è l'incidenza percentuale sul totale degli incidenti della parte di essi relativa alle intossicazioni da monossido di carbonio.

E' stata inoltre ribadita la concorrenza di più cause nel determinare tali incidenti, venendosi generalmente a sommare:

a. la violazione degli obblighi di manutenzione;

b. la violazione di prescrizioni di legge/normative relative alla corretta ubicazione degli apparecchi, in riferimento ai locali d'installazione;

c. la mancanza o la non idoneità, nei casi dovuti, delle aperture di ventilazione.

L'applicazione delle regole previste per i controlli sugli impianti, che siano mirati alla salvaguardia della sicurezza individuale e collettiva, potrebbero essere uno degli interventi determinanti ai fini della prevenzione.

Purtroppo ancora nessun concreto passo avanti è stato fatto nella logica di istituire controlli obbligatori di sicurezza sugli impianti,probabilmente l'unica arma che potrebbe consentire una drastica riduzione degli incidenti.

In tale contesto, pur essendo la deliberazione 40/04 dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas (AEEG), orientata in questa logica d'intervento, essa al momento continua a vigere solo per gli accertamenti documentali sugli impianti di nuova installazione, riservati al personale (accertatori) delle aziende di distribuzione e eventuali verifiche con sopralluogo sui medesimi, riservate all'ente di controllo individuato dalla legge (Legge 46/90, dal 27 marzo 2008 sostituita dal D.M. 37/08).

E' ovvio che gli aspetti potenzialmente più pregiudizievoli per la sicurezza debbano però essere ricercati negli impianti in esercizio da più lungo tempo, per i quali sarebbe necessario avviare una massiccia campagna di controlli sul campo.

PUNTI DI ATTENZIONE

Gli incidenti da gas si possono e si debbono evitare. E' obbligo di tutti prevenire il verificarsi di tali accadimenti. Ci sono regole per farlo ed esse vanno puntualmente rispettate: