Il comignolo è un componente fondamentale del sistema di scarico dei prodotti della combustione e posizionato nella sua sezione di sbocco, ha il compito di permettere un'ottimale dispersione dei fumi nell'atmosfera senza subire le condizioni meteorologiche (vento, pioggia, grandine, neve, etc). Da un punto di vista aerodinamico, la costruzione di un comignolo o di un terminale di scarico è estremamente complessa tanto che non sono stati tracciati dei veri e propri modelli di calcolo matematico mentre per studiarne il comportamento, ci si serve della camera del vento. La figura sottostante riporta a titolo di esempio, la simulazione aerodinamica di un comignolo da cui è facile intuire quanto possa essere complessa la razionalizzazione del comportamento al vento.
1 -2 Verifica simmetrica - 3 Definizione del comportamento aerodinamico in presenza di vento ascendente e discendente - 4 Definizione dei rapporti dimensionali - 5 Definizione del valore di perdita di carico localizzata (e)
Ovviamente uno studio così approfondito viene dedicato a modelli prefabbricati per poi essere prodotti in serie mentre nell'ambito edile, si connotano delle caratteristiche primarie che comunque garantiscono un minimo di sicurezza affinché i prodotti della combustione possano essere ceduti nell'atmosfera senza particolari problemi di inconcilianza con le condizioni meteorologiche.
Basandosi sulla regolamentazione vigente, è possibile elencare le seguenti caratteristiche per la corretta realizzazione di un comignolo:
deve facilitare la dispersione dei prodotti della combustione anche con condizioni atmosferiche avverse ed impedire la deposizione di corpi estranei (per esempio nidi);
avere conformazione tale da impedire la deposizione nel camino/canna fumaria della pioggia e della neve;
essere costruito in modo tale che venga sempre comunque assicurato lo scarico dei fumi, anche in caso di venti di ogni direzione ed inclinazione;
avere sezione utile di uscita (Su) non minore del doppio di quella del camino/canna fumaria (S) sul quale è inserito;
il principio di funzionamento deve essere esclusivamente statico, (non sono ammessi comignoli che utilizzino qualunque mezzo meccanico di aspirazione) compreso il movimento tramite la forza del vento;
Sulle coperture degli edifici come su tutta la loro superficie, esiste un volume nel quale, durante la presenza del vento , si genera una pressione maggiore di quella atmosferica; paradossalmente con esposizioni ventose violente, questa pressione può anche mettere a rischio di scoperchiamento la copertura dell'edificio. E' facilmente intuibile quindi quanto maggiore possa essere la pressione esercitata dal vento rispetto pochi pascal di tiraggio di un camino. Viene pertanto identificata una zona di reflusso nella quale si creano queste fastidiose condizioni contrarie alla fuoriuscita dei fumi.
Al fine di evitare una eccessiva interazione tra l'effetto ventoso e il libero sbocco dei prodotti della combustione in atmosfera, è fondamentale rispettare una quota minima di sporgenza dalla copertura che viene denominata "quota di sbocco" la quale ci garantisce l'allontanamento dalla zona di reflusso.
Di seguito vengono riportate delle tabelle per la definizione delle quote di sbocco e della zona di reflusso suddivise in funzione della portata termica degli apparecchi collegati e della tipologia di combustibile.
Apparecchi di portata termica non maggiore di 35 kW - Combustibile GASSOSO (rif. UNI 7129)
TETTI IN PENDENZA
sono considerati tetti in pendenza quelli dotati di inclinazione della falda maggiore di 10° sessagesimali (17.6%)
RISPETTO DI ABBAINI E LUCERNARI APRIBILI SITUATI SU EDIFICI DOTATI DI TETTI IN PENDENZA
si tratta di prescrizioni aggiuntive rispetto a quanto già indicato sopra - lo sbocco deve trovarsi al di fuori delle zone di rispetto come indicato
TETTI PIANI SENZA APERTURE
nel caso di edifici dotati di tetti piani o con inclinazione fino a 10° (17,6%) il comignolo/terminale di scarico deve essere posizionato
rispettando le quote di sbocco in funzione della distanza da ostacoli o volumi tecnici
TETTI PIANI CON APERTURE
nel caso in cui sul tetto piano vi siano degli ostacoli/volumi tecnici/edifici dotati di aperture (quali per esempio finestre, portefinestre, aperture di ventilazione o aerazione, bocche di presa di impianti di trattamento aria) sulla parete prospiciente il comignolo/terminale, per il posizionamento degli stessi si devono rispettare le distanze indicate
Apparecchi di portata termica maggiore di 35 kW Combustibile Solido/Liquido (rif. LEGGE 13-7-1966, N.615)
Le bocche (comignoli) dei camini devono risultare più alte di almeno un metro rispetto al colmo dei tetti, ai parapetti ed a qualunque altro ostacolo o struttura distante meno di 10 m.
Le bocche dei camini situate a distanza compresa tra 10 e 50 m da aperture di locali abitati devono essere a quota non inferiore a quella del filo superiore dell'apertura più alta, salvo deroghe particolari, considerate nei regolamenti comunali di igiene, che i Comuni potranno concedere ad istanza degli interessati, su conforme parere del competente Comitato Regionale contro l'inquinamento atmosferico.
In ogni caso, dovrà essere rispettata la norma che i camini possano sboccare ad altezza non inferiore a quella del filo superiore dell'apertura più alta, diminuita di un metro per ogni metro di distanza orizzontale eccedente i 10 m.
Per la porzione di camino sporgente dal tetto o dalla copertura dell'edificio, non può essere imposta un altezza di costruzione superiore a 5 metri.